Quanto costa la successione?
Dichiarazione di successione, imposte ereditarie e adempimenti.
1. Apertura della successione e fasi successive
Con il termine successione il codice civile indica, in generale, il fenomeno per cui un soggetto subentra ad un altro nella titolarità di uno o più diritti al momento del decesso.
Si tratta di una disposizione normativa importante perché permette di risolvere eventuali controversie sulla legge che deve applicarsi (es. legge italiana o legge straniera) ed anche quale legge deve essere applicata se sono intervenuti dei cambiamenti (varrà la legge vigente al momento della morte, salvo i casi specifici di retroattività).
- la prima è l’accettazione pura e semplice in cui l’effetto principale è quello della confusione tra patrimoni (quello del defunto e quello dell’erede), che diventano uno solo. L’erede cioè subentra sia nell’attivo che nel passivo, ed è dunque tenuto a pagare, se sussistono, tutti i debiti del defunto. Si parla di accettazione pura e semplice espressa quando è fatta con atto pubblico o scrittura privata che indichino la volontà di acquistare l’eredità. Si parla di accettazione pura e semplice tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la volontà di accettare.
Si parla di accettazione pura e semplice presunta quando il chiamato all’eredità compie degli atti che avrebbe diritto a fare solo se fosse erede, e che determinano automaticamente l’accettazione. - La seconda è l’accettazione con beneficio di inventario in cui non si verifica la confusione col patrimonio del de cuius e quindi l’erede non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari oltre il valore dei beni a lui pervenuti. La facoltà di accettare con beneficio d’inventario ha carattere personale: ciò significa
che la può compiere solo il successore. La ragione è dovuta al fatto che accettare con beneficio d’inventario può significare mancanza di fiducia alla memoria del defunto. Quindi, la legge lascia alla valutazione personale del defunto l’opportunità di usare questa possibilità.
Esiste invece obbligo di accettazione con beneficio d’inventario per i soggetti incapaci (sia assoluti che relativi) e per le persone giuridiche (escluse le società). Ciò per tutelarli dalla responsabilità verso i debitori del defunto. L’accettazione con beneficio di inventario può essere solo espressa, perché va fatta con una dichiarazione davanti ad un notaio o davanti al cancelliere del tribunale del luogo in cui s’è aperta la successione. Ad essa segue l’obbligo di inventario, che va fatto entro 3 mesi dall’apertura della successione se il chiamato è già in possesso dei beni ereditari. Oppure, se il chiamato non è in possesso dei beni ereditari, può essere fatto fino a quando non si
prescriva il diritto di accettazione.
1.2 Il contenzioso ereditario
Ora posto che è sempre meglio evitare un contenzioso ereditario e dunque perseguire un buon accordo tra parenti, ciò nondimeno in caso di una causa inevitabile per far valere le proprie ragioni o per il verificarsi di una lesione della quota legittima (ovvero spettante per legge all’erede) o per un testamento non conforme alla legge o per qualsiasi altro motivo, appare necessario rivolgersi ad un professionista, avvocato principalmente, per farsi seguire non solo nella fase transattiva o soltanto tecnico amministrativa, ma anche per qualsiasi consiglio in ordine alla divisione ereditaria e alle fasi giudiziali che ne potrebbero seguire.
I tempi di un processo in materia ereditaria sono piuttosto lunghi in ragione proprio del carattere tecnico e degli interessi squisitamente economici che entrano in ballo, senza tener conto degli eventuali rancori familiari che inevitabilmente in queste vicende finiscono per entrarvi. La consulenza di un professionista esperto può evitarvi onerosi esborsi economici ed inutili lungaggini processuali.
2. Costi della successione e adempimenti
2.1 I soggetti obbligati a presentare la dichiarazione di successione
Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:
Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente presentarne una sola.
2.2 Contribuenti esonerati
Non c'è obbligo di dichiarazione se l'eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e l'attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari. Queste condizioni possono venire a mancare per effetto di sopravvenienze ereditarie.
Quando nell’attivo ereditario è presente un immobile, prima di presentare la dichiarazione di successione occorre auto-liquidare le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali (per esempio, per le formalità ipotecarie).
Il pagamento delle somme dovute e calcolate in autoliquidazione avviene con addebito su un conto aperto presso un intermediario della riscossione - convenzionato con l'Agenzia delle Entrate - e intestato al dichiarante oppure al soggetto incaricato della trasmissione telematica, identificati dal relativo codice fiscale.
Per questo, quando si compila la dichiarazione vanno indicati il codice Iban del conto sul quale addebitare le somme dovute e il codice fiscale dell’intestatario del conto corrente.
Se la nuova dichiarazione di successione viene presentata tramite l’ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate, il pagamento può avvenire anche con il modello F24 o con addebito in conto corrente. In quest’ultimo caso occorre compilare preventivamente un modello apposito dell’Agenzia delle Entrate da consegnare all’ufficio.
2.3 Il versamento dell'imposta di successione
L’imposta di successione liquidata dall’ufficio territoriale competente sulla base della dichiarazione presentata può essere pagata anche a rate, con queste modalità:
- almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione
- la parte restante, è versata in otto rate trimestrali (dodici, per importi superiori a ventimila euro), sulle quali sono dovuti gli interessi calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della tranche iniziale. Le rate scadono l'ultimo giorno di ciascun trimestre.
La decadenza è esclusa in caso di “lieve inadempimento”, cioè:
- tardivo versamento della somma pari al 20%, non superiore a 7 giorni.
- insufficiente versamento della rata, per una frazione non superiore al 3% e, in ogni caso, a 10.000 euro
Appare evidente come la determinazione dell’asse ereditario ovvero la consistenza della massa dei beni caduta in successione, vada esattamente determinata in ragione anche di eventuali donazioni effettuate in vita e delle cd. collazioni che possono aumentarne il valore. In questo senso, nella quantificazione dei beni ricadenti nella successione e la determinazione delle relative quote, fondamentale è l’apporto delle conoscenze di un
notaio, tecnici qualificati e soprattutto di un avvocato competente in materia, anche al fine di evitare un contenzioso inutile e dispendioso.