Come funziona la revoca delle dimissioni
Non tutti sanno che è possibile revocare le proprie dimissioni in caso di ripensamento e riottenere il proprio posto di lavoro. Vediamo quali sono gli step da seguire per la revoca delle dimissioni.
- Cos'è la revoca delle dimissioni
- Come funziona la revoca delle dimissioni?
- Cosa deve fare l’azienda in caso di revoca
- Revocare le dimissioni oltre il termine dei 7 giorni
1.Cos'è la revoca delle dimissioni
Solitamente è noto a tutti che qualora dovessero esserci dei problemi a portare avanti il proprio impiego, con il dovuto preavviso o con effetto immediato, in base alla situazione, è possibile dimettersi. Ma non tutti sanno che è possibile revocare le proprie dimissioni in caso di ripensamento e riottenere il proprio posto di lavoro.
Quindi se hai presentato le tue dimissione, in un momento di particolare stress, stanchezza o rabbia a seguito di litigi o incomprensioni sul luogo di lavoro, o seguendo l'impeto del momento, non preoccuparti: entro sette giorni è possibile revocarle.
2. Come funziona la revoca delle dimissioni?
Innanzitutto prima di parlare della revoca delle dimissioni bisogna capire come devono essere presentate: dal 2016, secondo quanto stabilito dall'art. 26 del Decreto Legislativo n. 151/2015, a seguito delle disposizioni del Jobs Act devono essere presentate online sul sito web dell'Inps, procedura che è andata a sostituire la precedente presentazione della lettera di dimissioni.
Quindi dopo che il lavoratore ha presentato personalmente, o tramite intermediario, le dimissioni online nel sito dell'Inps, ma ci ha ripensato entro sette giorni dalla trasmissione delle stesse, tramite sito web può revocarle attraverso un apposito modulo.
Nel caso in cui ci siano delle imperfezioni nella compilazione della revoca, spetta al datore di lavoro farle perfezionare al lavoratore, e se continuassero ad esistere le imperfezioni, il datore di lavoro, secondo l'art. 7 della Legge 300/70 dovrà individuare come assente ingiustificato il lavoratore, e successivamente emettere un provvedimento disciplinare, che condurrà, poi, a un licenziamento per assenza ingiustificata.
Tuttavia se il lavoratore e il datore di lavoro di comune accordo decidono di revocare le dimissioni, non sarà necessaria alcuna comunicazione, in mancanza di comunicazioni, il rapporto risulta, infatti, continuare nel tempo.
3.Cosa deve fare l’azienda in caso di revoca
Alla consegna della dimissioni, il datore di lavoro ha l'obbligo, entro 5 giorni decorrenti dall'ultimo lavorato, di comunicarle al Centro per l'impiego, servendosi del modello Unilav.
Nell'ipotesi in cui il lavoratore decida di revocare le proprie dimissioni, l'azienda:
- se ha già inoltrato la comunicazione al Centro per l'impiego, deve inviarne una nuova che annulli la precedente;
- se invece non ha provveduto ad inoltrare precedentemente la comunicazione di dimissioni del proprio dipendente, non deve far nulla.
Con la revoca delle dimissioni e venendo meno la causa di risoluzione del contratto, lavoratore e datore di lavoro continuano a far valere gli obblighi reciproci:
- Il lavoratore svolge le attività manuale o intellettuale nel pieno rispetto degli obblighi di diligenza, obbedienza e fedeltà;
- Il datore elargisce il corrispettivo retributivo dell’attività lavorativa.
4. Revocare le dimissioni oltre il termine dei 7 giorni
Le dimissioni telematiche inviate oltre il termine dei 7 giorni:
- acquistano piena efficacia,
- non possono essere revocate,
- determinano la cessazione del rapporto lavorativo.
L'unica strada percorribile dal lavoratore per revocare le dimissioni oltre tale termine è quella di chiedere in giudizio l'annullamento delle dimissioni in quanto viziate da:
- errore,
- minaccia,
- incapacità di intendere e volere
Ottenuto l'annullamento, il dipendente può vedere ripristinato il rapporto di lavoro ed inoltre può far valere il proprio diritto a chiedere il risarcimento del danno.
Isabella D'ambrogio
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Fonti normative
art. 26 del Decreto Legislativo n. 151/2015
art. 7 della Legge 300/70