Cos’è il risarcimento danni all’onore?
Il diritto all’onore è un diritto della personalità, inviolabile, assoluto, impignorabile, non cedibile né trasmissibile, espressione dell’individuo che deve essere rispettato da altre persone, in pubblico, a voce, per iscritto e online.
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1. Danno all’onore: la tutela legale
Il nostro sistema giuridico tutela l’onore dell’individuo attraverso differenti forme, a seconda che si rientri nella disciplina penale o civile.
All’interno della materia civilistica si tratta di ottenere un risarcimento per il danno subito dalla lesione della reputazione. Pertanto, il soggetto che suppone di aver ricevuto una lesione morale dovrà intentare una causa di risarcimento del danno non patrimoniale da responsabilità extracontrattuale.
Viceversa, per quel che concerne la materia penale, la lesione dell’onore può integrare l’ipotesi del reato di diffamazione.
2. Come viene risarcito il diritto all’onore
Quando si fa riferimento al danno all’onore, si rientra all’interno dello schema del danno non patrimoniale. In particolare, il danno all’onore rientra nella tipologia del danno morale, derivante dalla lesione della reputazione.
La lesione ha ad oggetto un diritto immateriale della personalità (costituzionalmente protetto), pertanto, essendo il danno di tipo non patrimoniale, integra una ipotesi di danno conseguenza e cioè da verificare e accertare.
In tal caso, il danneggiato, che vuol far valere in giudizio la lesione del suo diritto, dovrà provare nello svolgimento della causa il pregiudizio subito e ciò anche attraverso presunzioni semplici. Non basterà, pertanto, limitarsi a sostenere che qualcuno ha leso la propria reputazione, viceversa occorrerà provare il danno subito.
È importante non confondere la terminologia giuridica “danno non patrimoniale” con gli effetti che il danno all’onore produce nella realtà: un danno non patrimoniale (in questo caso una lesione alla propria reputazione) ha come conseguenza – se accertato e riconosciuto in causa – un risarcimento di tipo economico.
3. La diffamazione sui social network
In caso di diffamazione, quando si rientra a pieno titolo nella materia penale, bisogna tenere conto che il nostro sistema si è uniformato ai tempi che corrono. Sussistono apposite protezioni per coloro che abbiano subito un danno all’onore derivante da una comportamenti lesivi della reputazione altrui messi in atto sui social network o attraverso l’invio di mail.
D’altra parte, il ruolo dei social network ha assunto un rilievo predominante nella nostra vita. In effetti, grazie alla rapida diffusione, chiunque ne fa un utilizzo giornaliero: dai liberi professionisti agli adolescenti. Un uso scorretto dei social media (non sono rari gli esempi di bullismo su Facebook, Twitter o Instagram) può comportare tutta una serie conseguenze anche in relazione alla lesione dell’onore e della reputazione altrui.
Inoltre, proprio la grandissima diffusione e l’enorme numero di utenti che si informano e acquisiscono notizie attraverso i social network, comporta un aggravamento della posizione di chi li utilizza per diffamare o offendere altre persone. Ciò sta a significare che è frequente negli ultimi tempi ledere il diritto all’onore e alla reputazione online. Nelle situazioni di lesione della reputazione online il reato è quello di diffamazione aggravata, punito pertanto con pene più severe.
Fonti normative
Art. 21 Cost.
Artt. 185, 594, 595, 596 c.p.
Art. 2059 c.c.
Cassazione Civile, sez. unite n. 18987/17 – sez. III n. 12012/17 – sez. II n. 20260/14
Cassazione Penale sez. I n. 50/2017 – sez. V n. 50659/16 – sez. V n. 11895/14
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