Come chiedere il risarcimento danni per caduta su strada comunale?

1. Risarcimento danni per caduta su strada comunale

Secondo il codice civile, il Comune – al pari di ogni altra e diversa Pubblica Amministrazione che ne abbia in cura la manutenzione - è responsabile del danno cagionato alle persone dalla mancata o cattiva effettuazione della stessa, salvo che provi il caso fortuito. La P.A. che gestisce una strada aperta al pubblico transito, quindi, in virtù di una c.d. “responsabilità oggettiva”, riconducibile al dettato dell’art. 2051 c.c., è tenuta a risarcire il danno arrecato ai pedoni. E tale obbligo sussiste anche se non ha colpa dell’accaduto o era totalmente all’oscuro della presenza di una buca causa del sinistro, del dissesto del manto stradale, della sporgenza eccessiva di un tombino, di una mattonella fuori posto nel marciapiede, dei dislivelli dell’asfalto, ecc.

Ciò, appunto, perché – come accennato, la responsabilità del Comune ha carattere oggettivo in quanto sussiste per il solo fatto che l’evento dannoso si sia realizzato, in assenza di dolo o colpa nel difetto di manutenzione ma, proprio, per il difetto o la carenza di essa in se e per sé. Il danneggiato quindi non è tenuto a dimostrare nulla (né la malafede, né la responsabilità del Comune, in quanto quest’ultimo si ritiene responsabile per il semplice obbligo di custodia dei beni dei quali è proprietario o sui quali si ritiene possa esercitare un c.d. “potere di controllo e/o custodia”). Al contrario, sarà il Comune a dover dimostrare, per andare esente da responsabilità, che la caduta è avvenuta per caso fortuito, ossia per una causa imprevedibile e inevitabile anche usando la massima diligenza.

2. Lettera di risarcimento danni

La richiesta di risarcimento dei danni causati da una caduta su strada di competenza pubblica, normalmente, viene preceduta e/o avvita tramite l’invio di una raccomandata a/r da indirizzare al Comune (o altra e diversa P.A. ritenuta responsabile) competente a curare la manutenzione o che, comunque, esercita un potere di controllo sulla strada luogo del sinistro. La lettera di risarcimento danni deve essere scritta in modo più preciso possibile e deve contenere:

• la narrazione del fatto storico: l’indicazione precisa del giorno, ora e luogo della caduta;
• la causa del sinistro caduta: la presenza di una buca, il manto stradale dissestato, il tombino troppo sporgente, la mattonella del marciapiede fuori posto, il dislivello dell’asfalto, ecc.;
• indicazione del nesso di causalità: la caduta è stata determinata da un fattore legato alla tenuta della strada e non ad altre situazioni (es. lacci delle scarpe sciolti, uso di scarpe con tacchi troppo alti in una strada dissestata);
• indicazione delle prove del fatto e del danno fisico patito e della sua entità: la prova più credibile è quella fornita da un verbale della polizia municipale chiamata ad intervenire nell’immediatezza del fatto. È possibile anche ricorrere a fotografie che dimostrino lo stato del luogo al momento della caduta. Infine, è sempre possibile chiedere alle persone presenti sul luogo di presentarsi in qualità di testimoni per raccontare nei minimi dettagli l’accaduto. Se si intende ricorrere all'ausilio di testimoni, la lettera di risarcimento dovrà contenere anche le generalità dei testimoni e un loro documento di riconoscimento. A queste prove è sempre bene aggiungere tutta l’ulteriore documentazione di cui il danneggiato può disporre (es. il certificato del pronto soccorso o un certificato medico, uniti alla perizia di un medico legale di fiducia che stabilisca il danno e l’eventuale grado di invalidità riportato. In aggiunta si devono conservare gli scontrini e le fatture delle medicine e delle terapie necessarie a curare il danno patito).

La richiesta deve essere presentata entro 5 anni dal giorno in cui il fatto è avvenuto.

Se il Comune non risponde alla lettera di diffida, il danneggiato si potrà rivolgere ad un avvocato affinché questi notifichi l’atto di citazione al Comune ed inizi quindi una vera e propria causa davanti al giudice di pace o al Tribunale. Tutte le spese sono inizialmente a carico del danneggiato. Soltanto quando verrà dimostrata la responsabilità del Comune, le stesse saranno risarcite dall’Amministrazione.

3. Quando è possibile ottenere il risarcimento danni

Il risarcimento non è sempre dovuto, tutto dipende dal modo in cui il fatto si è verificato. In sintesi, possono essere oggetto di risarcimento solo le cadute causate da insidia o trabocchetto, ossia tutti i casi in cui il danno non poteva essere evitato anche usando la massima diligenza (es. una buca o una mattonella di un marciapiede fuori posto, situate su un tratto di strada poco illuminato o coperte da foglie).

Non è mai risarcibile invece il danno che si poteva evitare usando la normale diligenza. Ad esempio, la presenza di una buca molto grande e quindi facilmente visibile non dà mai diritto al risarcimento, così come il dissesto di una strada frequentemente percorsa, in quanto il danneggiato poteva conoscerne tutte le insidie. Allo stesso modo non dà diritto al risarcimento il comportamento imprudente del pedone (es. camminava mentre stava inviando un messaggio, oppure in modo distratto oppure percorreva la strada con l’uso di pattini a rotelle).

Fonti normative

Art. 2051 c.c.

Cass. sent. n. 19154/2012

Sei caduto su una strada comunale ed hai riportato delle ferite? Vuoi scrivere una lettera di diffida al Comune e non sai come fare? Vuoi ottenere il risarcimento dei danni che hai dovuto sopportare? Esponici il tuo caso. AvvocatoFlash ti metterà in contatto con i migliori avvocati online. Tre di loro ti invieranno un preventivo gratuitamente e sarai tu a scegliere a chi affidare il tuo caso.