I Diritti e le Associazioni del Consumatore
I Diritti del Consumatore e le Associazioni alle quali rivolgersi.
“Consumo, dunque sono” recita il titolo di un libro di Zygmunt Bauman, titolo che porta in sé l’essenza di quella che caratterizza oggi la nostra società: la frenesia degli acquisti, la voglia di avere sempre qualcosa di nuovo e la felicità ricercata nelle cose, nei beni materiali. Accanto al consumismo sempre più dilagante, tuttavia, si è posto un ulteriore problema, costituito dalla tutela del protagonista principale di questo “nuovo” mondo, ossia il consumatore.
1. Chi è il consumatore?
Il consumatore è definito dal codice del consumo (art. 3) come il soggetto che agisce al di fuori dell’attività professionale o imprenditoriale eventualmente svolta: ciò significa che tutti noi siamo consumatori nel momento in cui acquistiamo un bene che è destinato allo svolgimento della nostra vita quotidiana. Se acquistiamo invece un bene che serve per svolgere il nostro lavoro – ad esempio siamo imprenditori ed acquistiamo un macchinario per la nostra azienda –, allora in quel momento non siamo più consumatori, ma professionisti.
Risulta evidente come ognuno di noi possa essere al contempo consumatore o professionista a seconda degli acquisti che effettua. Per fare un esempio: Tizio, avvocato, che compra un libro da regalare a suo figlio si pone rispetto a quell’acquisto come consumatore; quando lo stesso avvocato Tizio acquista invece una rivista giuridica per il proprio studio legale si pone al contrario come professionista e non più come consumatore.
In genere il consumatore si trova quindi a doversi rapportare con il suo “antagonista” che, come accennato, è definito professionista, mentre il rapporto consumatore-professionista è indicato come rapporto di consumo.
Il nostro legislatore ha però ritenuto di dover dedicare al consumatore un apposito testo di legge, ossia il codice del consumo entrato in vigore nel nostro ordinamento nel 2005 e finalizzato alla tutela dei consumatori, in quanto ritenuti soggetti deboli rispetto alle loro controparti, ossia i professionisti. Questa debolezza deriva spesso dal fatto che il consumatore, nel momento in cui acquista un bene da un professionista, possiede meno informazioni rispetto a quest’ultimo e quindi non ha piena conoscenza del contenuto del contratto che sta per concludere e si ritrova spesso a compiere acquisti “azzardati”. Il professionista, invece, avendo magari egli stesso provveduto a redigere quel contratto, è dotato di maggiori informazioni che, se non rivelate al consumatore, possono indurre quest’ultimo a fare la scelta sbagliata e ad acquistare un bene che altrimenti non avrebbe acquistato. Per questo motivo il codice del consumo nasce per informare il consumatore dei propri diritti e dei mezzi di tutela a propria disposizione.
2. I diritti del consumatore: quali sono e come conoscerli
Come accennato, il consumatore dispone di una serie di diritti che il legislatore gli ha specificamente attribuito in quanto soggetto debole di fronte alla propria controparte contrattuale, il professionista.
Una precisa descrizione di questi diritti è contenuta nel codice del consumo e tra essi si annovera ad esempio un importante diritto che consente al consumatore di tornare sui propri passi e rinunciare all’acquisto effettuato:
1) il diritto di recesso. Si tratta di un diritto riconosciuto al consumatore laddove egli ponga in essere un acquisto a distanza – ad esempio telefonicamente o via mail – oppure al di fuori dei locali commerciali, vale a dire quando un rappresentante si reca presso il domicilio del consumatore per fargli sottoscrivere un contratto. Si tratta di un diritto molto importante, cui il codice del consumo dedica numerose norme, tra l’altro recentemente modificate nel 2014 (d.lgs. 21/2014), diritto di cui tuttavia molti spesso ignorano l’esistenza anche a causa delle scarse informazioni a disposizione degli utenti. Si tratta però di un diritto che è importante conoscere, in quanto consente al consumatore di riflettere sull’acquisto effettuato, concedendo allo stesso un termine di 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto per inviare una raccomandata e comunicare al venditore che ha cambiato idea e non vuole più firmare l’accordo contrattuale: in questo modo si pone rimedio al c.d. “effetto sorpresa” spesso provocato dalle improvvise telefonate a casa effettuate dagli operatori commerciali o dalle visite inaspettate dei rappresentanti.
Vi sono poi altri diritti enucleati nel codice del consumo e che riguardano soprattutto 2) il diritto a ricevere una corretta informazione da parte del professionista e 3) i diritti del consumatore nel caso di sottoscrizione di contratti aventi ad oggetto servizi finanziari o multiproprietà.
Il codice si preoccupa inoltre di effettuare un’elencazione di quelle clausole definite “vessatorie”, in quanto capaci di creare uno squilibrio tra i diritti e gli obblighi di professionista e consumatore, ponendosi spesso a vantaggio del primo. Si tratta di clausole a volte inserite nei contratti di consumo e di cui il consumatore non è correttamente informato, ritrovandosi così a sottoscrivere un contratto per lui iniquo; per questo è fondamentale conoscere tali clausole e capirne il significato effettivo al fine di giungere in maniera consapevole alla sottoscrizione del contratto.
Un altro testo di legge fondamentale, contenente ulteriori diritti a disposizione dei consumatori, è rappresentato dal 4) codice del turismo entrato in vigore nel 2011 (d.lgs. 79/11). Del turista si occupava dapprima il codice del consumo stesso, ma le relative norme sono state poi abrogate e sono confluite in questo nuovo testo di legge, appositamente dedicato a tale tipo di consumatore. Anche la consultazione di questo codice può essere utile per capire come può comportarsi un soggetto nel caso in cui, ad esempio, si trovi a dover subire l’annullamento del proprio viaggio per i motivi più svariati.
3. Le associazioni dei consumatori
Nonostante i testi di legge a disposizione del consumatore possano aiutarlo a comprendere quali siano i propri diritti, spesso non è semplice capire come procedere al fine di ottenere un’adeguata tutela. Per questo motivo un valido aiuto può essere offerto dalle associazioni dei consumatori, ormai diversificate e presenti su tutto il territorio nazionale.
Presso il Ministero dello sviluppo economico, ove ha sede il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), formato dai rappresentanti delle diverse associazioni dei consumatori, si trova l’elenco delle associazioni di consumatori riconosciute e rappresentative su tutto il territorio nazionale. Tale elenco è consultabile sul sito del ministero, cliccando il seguente link :
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2003220.
Le associazioni di consumatori rappresentano uno strumento utile al fine di fornire assistenza ai consumatori, in quanto permettono agli stessi di capire in che modo tutelare i propri diritti, spesso senza sostenere i gravosi costi oggi richiesti per accedere alla giustizia. Queste associazioni, infatti, richiedono tendenzialmente il versamento di una piccola quota associativa per usufruire dei propri servizi, consentendo ad ognuno di ricevere consulenza e sostegno dai volontari che collaborano con l’associazione, trattandosi spesso di consulenti legali, dotati di specifiche competenze in materia.
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