Differenza tra avvocato civilista e penalista
A molti forse potrebbe sembrare scontato, ma non tutti sanno esattamente quando devono rivolgersi ad un avvocato civilista e quando ad un avvocato penalista.
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1. La figura dell’avvocato
La diffusa opinione secondo la quale si è soliti distinguere le categorie di avvocati in base alle materie da questi trattate, necessita di una doverosa precisazione in ordine all’attività forense in sé.
Infatti, il percorso per essere ammessi all’esercizio di tale attività è uno solo e presuppone, in seguito alla Laurea in Giurisprudenza ed al proficuo periodo di praticantato, il superamento del selettivo esame di abilitazione alla professione di avvocato.
La successiva iscrizione nel relativo albo costituisce quindi la condizione per l’esercizio delle attività riservate all’avvocato.
Sotto questo aspetto non vi è dunque alcuna distinzione riconducibile ai diversi rami del diritto, che possono pertanto essere oggetto dell’attività di ciascun professionista, fermo restando che è preciso dovere deontologico dell’avvocato, al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali, non accettare incarichi che non sia in grado di svolgere con adeguata competenza.
È poi possibile, ed anzi sempre più frequente, che vi siano determinati ambiti in cui di fatto l’avvocato esercita prevalentemente la propria attività e per i quali ha sviluppato una approfondita preparazione: da qui si sono diffuse le tradizionali categorie con cui si è soliti identificare il professionista che, a differenza dell’avvocato cosiddetto generalista, tratti per lo più specifiche materie.
Specifiche disposizioni normative disciplinano inoltre le modalità per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista nei settori stabiliti da appositi decreti e regolamenti.
La differenza sta chiaramente nella diversa branca del diritto che il professionista applica, a seconda cioè che si tratti di diritto penale o diritto civile. Qualora si tratti di una questione che vede contrapposti i diritti di due privati, bisogna rivolgersi ad un civilista. Il diritto penale, invece, concerne questioni che vedono in qualche modo contrapposto un soggetto, che ha compiuto un’attività criminosa e lo Stato, che deve difendere determinati principi di interesse sociale, che prima ancora di appartenere singolarmente al privato, appartengono in modo più generalizzato alla collettività. Normalmente, un avvocato penalista in Tribunale, difende un imputato in contrapposizione ad un Pubblico Ministero; quest’ultimo non difende un altro soggetto leso (che nel caso avrà altri strumenti per rifarsi, come ad esempio la cd. costituzione di parte civile, al fine di ricevere un eventuale risarcimento civilistico dei danni derivanti dalla lesione subìta), ma rappresenta lo Stato.
2. Diritto penale
Il diritto penale è invece una parte del diritto pubblico e disciplina i fatti costituenti reato, intendendosi come reato ogni comportamento umano a cui è ricollegata dalla legge una sanzione di tipo penale.
Le norme principali che disciplinano la materia sono contenute all’interno del codice penale, ma, così come per il diritto civile, anche in questo caso assumono notevole importanza le leggi complementari regolanti specifici settori anche sotto il profilo penalistico.
Il ricorso allo strumento penale da parte del Legislatore concerne i beni giuridici ritenuti socialmente più rilevanti.
In base all’oggetto della tutela penale, nel codice penale si possono pertanto rinvenire – tra gli altri – reati contro la persona, contro il patrimonio, contro la fede pubblica, contro la pubblica amministrazione, contro l’ambiente.
Altri settori, parimenti rilevanti e meritevoli di tale tutela, sono regolati da leggi speciali, come ad esempio il diritto penale tributario, i reati societari, fallimentari e finanziari, i reati stradali e in materia di stupefacenti, i reati concernenti l’urbanistica e il paesaggio.
2.1 Avvocato penalista
Normalmente, si rivolge all’avvocato penalista un soggetto che sia stato accusato di aver commesso un fatto considerato penalmente rilevante, cioè quello che viene definito reato e descritto nelle sue connotazioni identificative come tale dalla legge penale. Un ordinamento riconosce come penalmente rilevanti dei comportamenti che possono essere in qualche modo dannosi in generale e provocare riprovazione sociale. I reati, poi, sono dalla legge suddivisi in delitti e contravvenzioni. I primi sono generalmente riconosciuti come i reati più gravi, ad essi può conseguire la reclusione e il pagamento di una multa. Nel caso in cui si è stati accusati di una contravvenzione si può incorrere nella conseguenza dell’arresto o del pagamento di un’ammenda. Si ritiene che le contravvenzioni siano conseguenza di comportamenti meno gravi. In realtà il discorso meriterebbe un approfondimento e non è esattamente questa la sede per farlo. Sicuramente, si può porre attenzione a quanto è stato fatto notare da parte della dottrina e cioè che tutto sommato se si paragona la pena della multa (che consegue ad un reato) alla pena dell’arresto (che consegue ad una contravvenzione) è quest’ultima ad essere senz’altro più punitiva.
3. Diritto civile
Tenuto conto di quanto sopraesposto, è possibile illustrare per sommi capi quali siano gli ambiti di operatività del cosiddetto avvocato civilista.
Il diritto civile può essere definito come quella branca del diritto privato che regola le relazioni ed i rapporti tra soggetti privati.
La normativa di riferimento è contenuta all’interno del codice civile, pur essendo fondamentali anche numerose altre leggi complementari.
Tale ramo del diritto comprende al suo interno diversi ambiti, tra cui meritano di essere ricordati i rapporti di famiglia, le successioni, la proprietà e i diritti reali, le obbligazioni e i contratti, la responsabilità extracontrattuale.
3.1 Avvocato civilista
Qualora si abbia la necessità di porre fine a un contrasto nato tra due soggetti privati quindi, ci si dovrà rivolgere ad un avvocato civilista: questi dovrà cioè invocare dinanzi al giudice le disposizioni previste dal codice civile e dalla normativa in ambito civilistico. Normalmente, quindi, ci si rivolge ad un avvocato civilista, dandogli mandato e dietro il pagamento del compenso, affinché si venga rappresentati, assistiti o difesi quando sono in ballo questioni relative a materie come:
- il diritto del lavoro (ad esempio, in caso di licenziamento o richiesta di invalidità);
- il diritto dei contratti (si potrebbe richiedere assistenza per la stipula di un qualsiasi contratto, come in caso di locazione, compravendita o assicurazione);
- il diritto bancario (per tutto quello che riguarda il rapporto con le banche);
- il diritto di famiglia (per le questioni che concernono la separazione, il divorzio o l’affidamento dei minori);
- il diritto delle successioni (in caso di questioni ereditarie e di contestazione del testamento).
Ma questi sono solo alcuni degli ambiti in cui si può rendere necessario rivolgersi ad un avvocato civilista. l’elenco non è affatto esaustivo.
4. Ulteriori rami del diritto
Naturalmente esistono molte altre branche del diritto che possono essere oggetto dell’attività quotidiana dell’avvocato.
Tra queste non può non menzionarsi il diritto del lavoro e il diritto commerciale (facenti entrambi parte del diritto privato), il diritto amministrativo e il diritto tributario.
Andrea Rosso
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