Cosa fare in caso di truffa su Internet
Le truffe online sono un fenomeno sempre più diffuso che si presentano come una sgradevole ed invasiva presenza sul Web. Questo avviene a causa della crescita costante degli internauti, che si avvicinano al mondo online per differenti motivi, tra i quali fare acquisti.
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1. Le truffe online
Il mondo virtuale si è ormai sostituito a molti aspetti della nostra vita quotidiana. Il web ci aiuta a studiare, con pagine create appositamente, ci aiuta ad informarci, con i quotidiani online o le web tv, e ci aiuta a comprare, rendendo lo shopping più intuitivo e, perché no, divertente.
Non è più necessario passare ore nei centri commerciali per acquistare ciò che ci serve, o fare la fila al supermercato per i nostri acquisti quotidiani.
Possiamo acquistare tutto online. Più velocemente e con meno fatica.
Sono numerosi i supermercati e i negozi che offrono il servizio di acquisto online, questo fenomeno ha sicuramente velocizzato il contatto tra i venditori e i possibili acquirenti.
Accanto a questi mezzi, legali e regolamentati, di compravendita, se ne sono sviluppati altri, meno leciti e più difficili da contrastare.
È il famoso fenomeno delle truffe online, nelle quali possiamo incappare, sia nei casi di compravendita tra privati, sia nel caso di acquisto da siti internet.
Quando parliamo di truffa virtuale ci riferiamo alla fattispecie di truffa descritta dall’art 640 del codice penale.
“Chiunque, con artifizi e raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 51 a 1032 euro.”
Una parte della giurisprudenza, tesi rafforzata anche dalla Polizia Postale che si occupa di questa tipologia di truffe, si riferisce a questo fenomeno come ad una “truffa contrattuale”. È chiaro infatti che un acquisto, sia esso virtuale che reale, si basa su un negozio giuridico stipulato tra le parti, in cui una vende e l’altra ha interesse ad acquistare e, soprattutto, ha l’interesse di ricevere la merce per cui sta corrispondendo del denaro.
Esistono diverse tipologie di truffe, passiamo dalla compravendita non andata a buon fine, ai casi di Phishing, cioè mail affette da virus, inviate da malintenzionati interessati ad appropriarsi di codici bancari e identità dei poveri malcapitati, utilizzando come mezzo false bollette non pagate o falsi avvisi postali, alle truffe sentimentali, legate al fenomeno dei Catfish, fino ad arrivare alle nuove tipologie di truffe legate ai sistemi di scambio e compravendita di prodotti sui social network (per esempio Facebook Marketplace).
2. Le truffe sui social network
Una nuova categoria di truffe sta attaccando il mondo social. Se è vero che sul nostro computer disponiamo di antivirus, più o meno potenti, che rilevano possibili minacce per poi esaurirle, sui nostri dispositivi mobili, spesso, non è così. Non siamo infatti protetti da questo tipo di attacchi informatici che stanno, piano piano, colpendo anche il mondo dei social e i nostri smartphone.
Sono numerosi infatti gli episodi di truffe via “chat”, attraverso i principali social di nostro quotidiano utilizzo. Su Facebook o Instagram possono essere inviati veri e propri link che rimandano a virus molto potenti. Perciò attenzione a chi vi scrive, potrebbe essere un link divertente oppure una e propria truffa architettata da professionisti.
Non sono insolite poi le truffe via Whatsapp, lo strumento di messaggistica istantanea per eccellenza. Il metodo è lo stesso delle truffe sui social. Ma, molto spesso, questi link infetti vengono trasmessi tra i nostri contatti, senza avere un particolare controllo sulla loro diffusione.
Perciò se un link vi sembra sospetto, anche se inviato da un amico o da una persona di fiducia, non apritelo. La truffa potrebbe essere dietro l’angolo.
Per quanto riguarda poi il fenomeno di truffe, sempre crescente, legato a Facebook Marketplace, il primo mercato social dove scambiare o vendere prodotti di seconda mano o mai usati, il discorso è leggermente diverso.
In quel caso si tratta di scambi o vendite tra privati e si presume che certi scambi avvengano in buona fede. Ma non è sempre così. Diversi sono i casi di persone raggirate, persone che hanno inviato denaro, con il famoso metodo di ricarica su carte prepagate, e che non hanno mai ricevuto la merce.
Perciò, prima di effettuare acquisti di questo tipo, cercate dei feedback, delle vere e proprie opinioni sul venditore e sulla merce, opinioni di solito condivise online da altri compratori.
3. Sono stato truffato, come mi difendo?
Per evitare le truffe in rete vi consigliamo di scaricare alcuni antivirus completamente gratuiti, potete trovarli cercando sui motori di ricerca più famosi.
Allo stesso tempo, prestate attenzione alle vostre password e cercate di utilizzare nomi fantasiosi o riconducibili ad avvenimenti o persone che vi sono care. Le password più sicure presentano spesso una combinazione di nomi, lettere, numeri, intervallando lettere maiuscole e minuscole.
Quando dovete acquistare qualcosa online, fate riferimento ai siti più sicuri. La merce di valore ad un prezzo molto basso, è spesso sinonimo di contraffazione o truffa.
Utilizzate carte prepagate, caricando su di esse il valore esatto del vostro acquisto, per evitare, in caso di truffa, di perdere altro denaro già presente su quella carta. Quando possibile, pagate con un conto Paypal, il metodo più sicuro e controllato di acquisto online.
Controllate sempre feedback e opinioni di altri acquirenti, le esperienze di acquisto sono spesso condivise online, per evitare ad altri truffe o delusioni.
Se invece siete già stati truffati, il primo step è quello di rivolgersi alle autorità. Chi è stato truffato può sporgere denuncia alle forze dell’ordine o alla Procura della Repubblica. Per casi di estrema tempestività, consigliamo di rivolgersi al ramo della Polizia che si occupa di questi casi, la Polizia Postale.
Per risolvere con maggiore velocità queste problematiche, è stato istituito lo strumento di “denuncia online”. Sul sito della Polizia Postale è possibile trovare un form da compilare, rendendo la denuncia più veloce e l’intervento più tempestivo.
Questa denuncia non si sostituisce però alla denuncia vera e propria. Viene infatti rilasciato un codice, relativo alla procedura online, che permette di rivolgersi al più vicino commissariato, per dare seguito concreto alla segnalazione.
Per compilare la denuncia online bastano i dati, i documenti di identità e il consenso al trattamento.
Le denunce alla Procura della Repubblica sono fatte, spesso, a posteriori, per cercare di recuperare il denaro ingiustamente perso. In questo caso, è possibile rivolgersi anche alle Unioni di Consumatori, dove professionisti mettono a disposizione il loro tempo e la loro attenzione per risolvere questi casi.
Per quanto riguarda il furto di dati sensibili o bancari, il discorso è leggermente più complicato, in quanto la Polizia Postale sarà impegnata nella ricerca degli sconosciuti che hanno architettato questo tipo di truffa.
Nel caso in cui non ve la sentiste, per motivi disparati e privati, di sporgere denuncia, è stato istituito un vero e proprio servizio di segnalazione, nel quale semplicemente segnalare persone o siti internet pericolosi.
Trovate questo servizio tra i servizi online della Polizia di Stato ed è completamente anonimo.
4. Il vademecum degli internauti
Per concludere la nostra guida sulle truffe online, vi riportiamo dei semplici accorgimenti da non sottovalutare quando si entra in contatto con un sito o una pagina web truffaldina o, ancora, un caso di phishing.
Quando navighiamo in rete, per proteggerci dalle truffe sempre in agguato, ricordiamoci di:
- non dare mai password e/o dati sensibili a terzi;
- non mettere password ovvie, come il compleanno o nome e cognome. Più complessa è e meglio sarà;
- non cliccare link sconosciuti;
- non scaricare file di non cui si conosce il contenuto;
- pagare, se si ha la possibilità, sempre con la PayPal;
- verificare l'attendibilità del sito web su cui stiamo facendo acquisti;
- non aprire mail di phishing dal contenuto insolito;
- non fornire denaro a sconosciuti;
- cambiare spesso password per tutelare i vostri dati personali;
- controllare sempre i propri movimenti bancari.
5. Come recuperare i soldi quando sei stato truffato
In caso di truffa, è consigliabile sporgere immediatamente denuncia presso la stazione di Polizia e, con tale denuncia, presentarsi presso la banca per bloccare il proprio conto corrente. Così facendo bloccherai qualsiasi prelievo e, nel caso in cui i soldi siano già stati sottratti illecitamente, la banca provvederà alla restituzione del denaro. Tuttavia, se la sottrazione della è attribuibile al dolo ovvero a comportamenti incauti del titolare, la banca è esente dall’obbligo di risarcire il malcapitato.
Jessica Buonocore
6. Fonti Normative
Codice Penale (art. 640 e ss)
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