Guida sui Bitcoin
In questa guida sui Bitcoin, verrà illustrata la loro storia, il loro sviluppo, le loro possibili prospettive future e, naturalmente, i molteplici aspetti, sia positivi che negativi, che questi offrono.
Questa guida sui Bitcoin permette di farsi un’idea iniziale della struttura di questa moneta virtuale in costante sviluppo, in modo da comprendere le reali potenzialità ma anche i pericoli che, inevitabilmente, si nascondono all’interno dell’universo del Bitcoin.
1. Come nasce il Bitcoin?
L’anno di nascita è il 2009: altre valute virtuali basate sulla crittografia come sistema di sicurezza erano già state abbozzate in passato, ma mai sviluppate fino al punto di essere messe a disposizione del pubblico. L’anno seguente il primo vero uso del Bitcoin portò all’acquisto di una pizza al prezzo di 10,000 unità, una cifra che ai livelli di oggi equivarrebbe a quasi 100 milioni di euro!
Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall’inizio: chi ha sviluppato nello specifico il progetto Bitcoin? L’identità del creatore della criptovaluta più chiacchierata al mondo è da sempre avvolta nel mistero. Fu Satoshi Nakamoto a lanciare il protocollo di sviluppo del Bitcoin; ma Satoshi Nakamoto, in realtà non esiste, o meglio, nessuno conosce la sua vera identità, né se si tratti di un gruppo di persone oppure di un singolo individuo.
L’ultima dichiarazione di Satoshi risale addirittura al 2011, quando avvisò di voler lasciare ad altri la prosecuzione del proprio lavoro, ritirandosi così dal mondo della criptovaluta che lui stesso aveva portato alla luce.
2. Bitcoin, ovvero una valuta virtuale
Il funzionamento del Bitcoin non è eccessivamente complicato, partendo dal presupposto che non si tratta di una moneta fisica, come quelle a cui siamo quotidianamente abituati, ma virtuale. Non esistono istituzioni che stampano Bitcoin o banche centrali che ne controllano il flusso. I Bitcoin sono una valuta decentralizzata e anonima e vengono creati tramite complesse operazioni svolte tramite pc, processando dei blocchi di codice e risolvendo difficili operazioni matematiche per ottenere una nuova unità monetaria.
Occorrono naturalmente CPU molto potenti e programmi specifici, poiché è impossibile “minare” (cioè costruire, creare, come si dice in gergo) un Bitcoin con attrezzature caserecce. Bisogna considerare che i Bitcoin si basano infatti su una struttura definita blockchain, vale a dire vere e proprie catene di blocchi interconnessi, una serie di stringhe di codice in cui sostanzialmente ciascuna porzione di blocco serve a convalidare le altre, così da riconoscere in modo affidabile l’effettiva struttura del Bitcoin.
Ogni blocco è associato ad un indirizzo mail, il quale tuttavia, come già sottolineato, non corrisponde ad un account specifico, in modo tale da riconoscere a chi spetti la proprietà del Bitcoin pur mantenendo l’anonimato.
3. I vantaggi e rischi dei Bitcoin
Questa attenzione per la privacy è indubbiamente uno dei principali pregi del Bitcoin. L’assenza di dati personali garantisce riservatezza ed inoltre le transazioni fatte sfruttando questo genere di moneta sono molto rapide. Manca infatti l’intermediazione delle banche, cosa che in realtà potrebbe essere vista anche come un grosso problema; in questo specifico momento storico, tuttavia, la fiducia negli istituti di credito è piuttosto bassa ed essi sono spesso visti in maniera piuttosto negativa, soprattutto da determinate fasce della popolazione.
La mancanza di banche, come hanno notato alcuni addetti ai lavori, può dunque venire connotata in modo positivo, come se vi fosse una spinta verso una maggior democratizzazione del sistema finanziario globale. Inoltre, se non vi è alcuna intermediazione istituzionale e la sicurezza è garantita dal sistema blockchain, allora non esiste neppure una zecca che conia moneta ed infatti, come detto, parliamo di una valuta virtuale.
Una valuta che tuttavia non è illimitata: è previsto un limite massimo di 21 milioni di Bitcoin che è possibile “minare”, non uno di più né uno di meno. Dunque, non è possibile stampare più banconote e giocare sull’aspetto dell’inflazione monetaria.
Oltre alle possibilità che essi possono offrire, occorre però sottolineare con decisione anche quelli che sono i difetti e soprattutto i (notevoli) rischi che si corrono con i Bitcoin. La privacy di cui si gode nelle transazioni è un’arma a doppio taglio, perché diventa denaro incontrollabile e utilizzabile per qualsiasi tipo di attività, non solo lecita.
Inoltre, il sistema del blockchain, non è alla portata di tutti, sia per gli strumenti informatici necessari per “minare” i Bitcoin, sia per il consumo elettrico che necessita questa operazione. Ma ciò che più è necessario sottolineare è il fatto che il Bitcoin si presta facilmente a speculazioni finanziarie: ricordate la storia della pizza acquistata nel 2010 per un valore di 10mila unità? Nel 2017 un singolo Bitcoin è arrivato a valere una cifra attorno ai 14mila euro, per poi scendere in pochi mesi a quota 7mila e quindi risalire in una singola giornata ad un valore di circa 10mila euro!
Questo singolo esempio dovrebbe bastare a comprendere come non si tratti di una materia adatta a tutti, non è un possibile investimento per dei piccoli risparmiatore, ma roba da broker veri, squali della finanza. La volatilità del valore del Bitcoin costituisce una delle principali perplessità su di esso e, secondo molti economisti, il rischio che si tratti di una nuova bolla finanziaria pronta ad esplodere è molto alto.
4. Dove usare i Bitcoin?
Sul sito coinmap.org è possibile trovare una mappa che indica quali sono i negozi fisici che accettano pagamenti in Bitcoin. Si tratta soprattutto di negozi di informatica oppure legati all’ambito turistico. Anche online, naturalmente, ci sono diversi siti che accettano la criptovaluta, ad esempio per ciò che riguarda i giochi online (Steam).
Sono nate anche applicazioni per smartphone, come Jaxx (adatto a tutte le piattaforme ma anche piuttosto vulnerabile ad attacchi informatici) o Coinbase (per iPhone), che rendono il pagamento e la gestione del proprio portafoglio Bitcoin molto semplice e intuitiva.
Privacy dunque e superamento del sistema bancario tradizionale; ma anche rischi e instabilità che portano a speculazioni e pericoli di gravi perdite economiche. Allo stato attuale anche i più esperti non possono prevedere con certezza quello che sarà il futuro della criptovaluta Bitcoin, se aprirà le porte di un nuovo mondo oppure si dimostrerà un’ennesima bolla speculativa.
Quel che è certo è che chi intende sfruttare i Bitcoin deve approcciarsi ad essi con molta cautela, consapevole delle potenzialità che possono offrire ma anche dei pericoli che è possibile e anzi probabile incontrare, investendo solo quel capitale che può essere perso senza rimpianti.
Fonti
https://www.altroconsumo.it/soldi/conti-correnti/news/2017/bitcoin#
https://bitcoinregs.org/it/come-spendere-bitcoin/
https://www.wired.it/economia/finanza/2018/01/18/bitcoin-wallet-migliori/
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