Coronavirus: il piano proposto dal governo italiano

Coronavirus, vediamo nel dettaglio il piano per le famiglie proposto dal governo italiano.

Coronavirus:scuole chiuse,congedi straordinari ed ipotesi baby sitter.

1.Scuole chiuse: ipotesi stop oltre il 15 marzo

Classi deserte, istituti chiusi e didattica che si interrompe improvvisamente lasciando migliaia di studenti a casa. Prende piede l'ipotesi di una chiusura forzata degli istituti scolastici oltre il 15 marzo; tutto dipenderà dal corso dell'epidemia del nuovo Coronavirus.

La chiusura delle scuole ha causato inevitabili conseguenze sulla didattica per i ragazzi. Avanzano diverse ipotesi sulla riorganizzazione delle lezioni per recuperare il tempo perduto.

Tra le diverse possibilità, quella più concreta, è rappresentata dai rientri pomeridiani. In tal caso si renderebbe necessario tenere le scuole aperte in orario pomeridiano, con il personale ata, amministrativo e tecnico, presente negli edifici. Un'altra ipotesi è rappresentata dal potenziamento dell'e-learning, una soluzione quest'ultima non del tutto semplice dal momento che non tutti i docenti sono pronti all'utilizzo dei dispositivi informatici per comunicare con i ragazzi.

2. Colleggi virtuali

Il diffondersi dell'edipemia del Coronavirus ha rivoluzionato anche il modo di esecuzione dei colleggi dei docenti. Strumenti come, registro elettronico, Google classrom ma anche Zoom e videochat, sono stati i nuovi alleati del corpo docente per la messa a punto del materiale didattico da inviare ma anche verifiche e test di valutazione. 

3. Perdere il lavoro per il coronavirus

Cresce nell'italiano medio la paura di perdere il proprio lavoro per il coronavirus. 

Per mamma e papà che lavorano e che, a seguito delle decisione di chiudere le scuole, si sono visti costretti, in assenza di valide alternative, a restare a casa, la rassicurazione del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, "nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus" è stata di fondamentale importanza. Ma sicuramente non basta.

Oltre a non perdere il lavoro, in molti vorrebbero anche non perdere lo stipendio o una parte di esso.

Con la normativa attuale, esclusi i casi di smart working, qualunque sia la soluzione scelta, una parte dello stipendio viene perso. Anche chi ha i requisiti per chiedere il congedo parentale, al massimo prenderà fino al 30%. Si perde una parte dello stipendio anche se si chiede anche solo per il periodo di emergenza, un orario ridotto o il part-time.

4. Busta Paga

La busta paga sarà immacolata se ci si mette in ferie, ma poi niente più ricorso al tradizionale riposo estivo al mare o in montagna tanto atteso dal lavoratore medio. E ovviamente più la chiusura delle scuole sarà prolungata e più il sacrificio economico aumenta.

Sono in sede di analisi la possibilità di concedere congedi parentali per almeno uno dei due genitori che deve recarsi al lavoro mentre i figli non sono a scuola».

Per i dipendenti della pubblica amministrazione si sta valutando la concessione di permessi retribuiti al cento per cento.

Per i dipendenti privati ancora non è chiaro se invece ci saranno delle decurtazioni (e in che percentuale) di stipendio.

5. Piano per le famiglie: voucher baby sitter

La ministra della Famiglia, Elena Bonetti, ha annunciato sussidi per le famiglie italiane in questo stato di emergenza provocato dal coronavirus: "Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher, si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni economiche". 

"Ci stiamo orientando” ha detto “a sostegni di carattere economico per la custodia e la cura dei figli, come la possibilità di un voucher per le baby sitter".

Il voucher baby sitter è una norma che ha precedenti in Italia. Venne introdotta nel 2013 la ministra Elsa Fornero con l'obiettivo di aiutare il rientro al lavoro delle neomamme dopo la nascita del bebè, e fu poi abolita dalla legge di bilancio 2019.

Il voucher baby sitter assicurava alle neomamme di «scambiare» il congedo parentale con un bonus fino a 600 euro mensili per 6 mesi (3.600 euro totali) spendibile per baby sitter e asili nido.

6. Coronavirus: gli aiuti del governo italiano alle famiglie

Riportiamo in maniera schematica gli aiuti previsti dal governo per le famiglie italiane per far fronte a questo stato di emergenza provocato dal Coronavirus:

  • Diritto, riconosciuto ai coniugi di operatori sanitari impegnati nell'emergenza, di assentarsi dal lavoro per prendersi cura dei propri figli; 
  • Potenziamento dell'assistenza sanitaria per gli studenti disabili;
  • Voucher Baby Sitter per i lavoratori autonomi e titolari di partita iva;
  • Congedo straordinario per i lavoratori dipendenti.

 

Marianna Scoglionero