Qual è la differenza tra tasse e imposte?
Tasse e imposte sono due termini che spesso vengono equiparati e confusi. Sono sempre soldi che escono dalle tasse dei contribuenti e finiscono nelle casse dello Stato, ma non sono la stessa cosa. Vediamo più nel dettaglio in cosa si differenziano.
- La differenza tra tasse e imposte
- Cosa sono le imposte
- Cosa sono le tasse
- Imposte e tasse: differenza rispetto ai contributi
- Fonti Normative
1. La differenza tra tasse e imposte
Molte volte nel linguaggio comune si parla dell'IRPEF come di una tassa da pagare, o della TARI definendola un'imposta, senza badare alle reali differenze che ci sono tra i due termini e, soprattutto, il significato che questi hanno.
Partiamo dal presupposto che tassa e imposta non siano sinonimi, così da mettere un punto fermo sulla questione e cominciamo ad analizzare in via generale cosa significhino questi due termini che nel quotidiano vengono utilizzati troppo spesso a sproposito.
Quello che in pochi sanno, è che "Tasse" e "Imposte" possono essere raccolte sotto l'unica definizione di "Tributi", che sono un prelievo coattivo operato dallo Stato che applica la sua potestà impositiva nei confronti della ricchezza dei contribuenti.
Le funzioni principali dei tributi sono:
2. Cosa sono le imposte
L'imposta è innanzitutto, un tipo di tributo che ha la particolarità di essere un prelievo coattivo da parte di un Ente impositore che non risulta però connesso a nessuna prestazione specifica da parte dell'Ente stesso, che sia esso lo Stato, la Regione, il Comune di residenza o altro e, normalmente, connesse alla propria capacità contributiva (ma non sempre).
Le imposte generano il cosiddetto gettito fiscale, utile per finanziare i pubblici esercizi indivisibili, e sono costituite da:
Le imposte possono essere di due tipi:
3. Cosa sono le tasse
Le tasse sono, invece, somme di denaro versate allo Stato o ad altro Ente impositore in cambio di servizi specifici. Mentre, le imposte, sono dei tributi imposti dallo Stato che non corrispondono ad alcuna prestazione specifica svolta, dallo Stato stesso, per il versamento di quella somma.
In alcuni casi, addirittura, per scavare un solco ancor più esteso tra tasse e imposte, è utile sottolineare che il cittadino è anche lasciato libero di scegliere se avvalersi o meno del servizio soggetto a tassazione.
Il canone RAI, ad esempio, è una tassa che si paga a fronte di un servizio, discutibile, (ma non è questo il luogo per approfondire l'argomento), offerto dalla televisione pubblica per il possesso di uno o più apparecchi radio televisivi. Questo significa che, non possedendo alcun televisore, non si sarà più soggetti passivi di questa tassa. Questo è un chiaro esempio di come il cittadino possa essere libero di avvalersi o meno del servizio.
Le tasse, come è facilmente intuibile, servono a finanziare lo specifico servizio per le quali vengono pagate: la TARI ad esempio viene utilizzata per coprire i costi dello smaltimento dei rifiuti, le tasse scolastiche per coprire i costi dell'istruzione pubblica, ecc.
Le principali tasse italiane sono: la tassa raccolta rifiuti, le tasse scolastiche e universitarie, la tassa di concessione governativa e la tassa per l'occupazione di aree e spazi pubblici.
Si può sintetizzare il concetto di tassa affermando che rappresenti il prezzo da pagare per determinati servizi forniti dallo Stato o da altro Ente impositore di cui il cittadino può avvalersi o meno.
Infine, le tasse non vanno però confuse con le tariffe che sono, invece, somme in denaro versate per fruire di servizi pubblici quali: il servizio postale, la fornitura di energia elettrica e gas, l'acqua, il trasporto su rotaia, ecc.
4. Imposte e tasse: differenza rispetto ai contributi
I contributi, come le tasse e le imposte, rientrano nella classificazione del tributo.
È denominato contributo o anche tributo speciale quel tipo di tributo che ha come presupposto l’arricchimento che determinati soggetti traggono dall’esecuzione di un’opera pubblica destinata alla collettività. Inoltre, sono denominati contributi anche le prestazioni dovute per il funzionamento di enti (es. consorzi; associazioni, ecc.)
Più semplicemente è possibile affermare che i contributi sono degli ibridi tra le imposte e le tasse. Questo perché, il contributo, anche se è volto a finanziare un servizio specifico così come le tasse, è un prelievo coattivo come l’imposta. I contributi, inoltre, come le imposte, vengono calcolati sulla base del guadagno e della contribuzione e si possono dividere in assistenziali (versati all’INAIL o all’INPS) e previdenziali (versati all’INPDAP o all’INPS).
Quindi riassumendo in maniera schematica:
Il tributo:
Quindi il tributo comprende le imposte, le tasse e i contributi. Sia le tasse che le imposte rappresentano somme da versare all’Erario. La distinzione tra tasse e imposte ha alla base il collegamento tra le entrate e il tipo di spese che vanno a finanziare.
Le tasse:
Le imposte:
-
- acquisitiva: per procurare allo Stato le risorse finanziarie utili all'espletamento delle sue funzioni e per realizzare i propri obiettivi. In linea di massima finanziare la spesa pubblica;
- redistributiva: che ha la funzione, come dice il termine, di redistribuire la ricchezza tra i vari contribuenti generando più equità. Viene realizzata introducendo dei tributi progressivi che crescono con l'aumentare del reddito o della ricchezza del cittadino che ne sarà debitore;
- promozionale: per disincentivare e/o incentivare alcune condotte dei contribuenti attraverso l'introduzione di penalizzazioni fiscali o agevolazioni.
- presupposto: ovvero la causa che genera la nascita del tributo;
- base imponibile: che rappresenta la cifra in base alla quale viene calcolata l'imposta;
- aliquota: che è la percentuale da applicare alla base imponibile;
- imposte dirette: ossia quelle legate strettamente alla capacità contributiva del cittadino e che usano come parametro fondamentale per la loro base imponibile il reddito o il patrimonio. Semplificando il concetto, colpiscono direttamente il denaro o il patrimonio che un contribuente guadagna, o possiede, in un determinato periodo di tempo. Le principali imposte dirette sono: IRPEF, IRAP, IMU, IRES.
- imposte indirette: non colpiscono direttamente i guadagni percepiti dal contribuente nel periodo di tempo (anno fiscale), non incidendo sulla sua capacità contributiva, ma vanno a colpire la ricchezza solo nel momento in cui questa viene spesa, consumata o trasferita. Questo tipo di imposta, normalmente, causa una differenza tra il prezzo netto di vendita e quello reale che viene pagato dal consumatore. Sono imposte indirette: l'IVA, le Accise, l'imposta di registro e l'imposta di bollo.
- comporta il sorgere di una obbligazione;
- è un’entrata imposta coattivamente;
- viene generato da un fatto economico;
- il suo gettito è destinato a finanziare lo Stato o altri enti pubblici.
- sono una prestazione patrimoniale dovuta in relazione all'espletamento di un servizio svolto su richiesta del contribuente;
- sono legate ad una prestazione;
- finanziano servizi identificabili.
- rappresentano un prelievo coattivo;
- non sono connesse a prestazioni specifiche e quindi non è possibile rintracciarle;
- finanziano servizi generali che sono a carico dello Stato.
5. Fonti Normative
Art. 53 Costituzione
Compendio di Diritto Tributario, Francesco Tesauro, Utet Giuridica, 2018.
Omar Cecchelani, Pagaremenotasse.com
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