Quanto costa un avvocato tributarista?

L’avvocato tributarista è, appunto, un avvocato che ha seguito il percorso classico di ciascun aspirante giurista: conseguimento della laurea in giurisprudenza, svolgimento della pratica legale di 18 mesi e, successivamente, superamento dell’esame di abilitazione allo svolgimento della professione forense con iscrizione al relativo albo degli Avvocati.

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1. L’AVVOCATO TRIBUTARISTA: CHI E’, COSA FA E QUANTO GUADAGNA (APPROSSIMATIVAMENTE)

 

Il suo ruolo è abbastanza delicato e particolare, dal momento che la sua funzione è indispensabile all’interno dei processi aziendali: egli cura gli interessi delle persone giuridiche che necessitano che un professionista si occupi di gestire eventuali contenziosi riguardanti la materia fiscale, oltre ad avere necessità di consulenze dal punto di vista tributario.

Considerato il ruolo molto diversificato che riveste, la retribuzione media di un avvocato tributarista è perciò adeguata agli adempimenti che svolge. Tuttavia, dato che parliamo di un professionista che lavora per privati, non si parla prettamente di stipendio, ma di compenso per una prestazione.

Dunque, non si può stabilire esattamente quanto guadagna un avvocato tributarista a priori, sebbene sia facile immaginare che maggiore è il numero di clienti che gestisce, maggiore sarà il suo guadagno.

Tuttavia, volendo fare delle ipotesi e stando ai dati pubblicati, nel 2014 lo stipendio medio di un avvocato generico è stato di 37,5 mila euro annui.

Giova ribadire che, considerata la particolare complessità della materia, il compenso per un avvocato tributarista potrebbe essere anche maggiore.

 

 2. IL RUOLO DELL’AVVOCATO TRIBUTARISTA: IN QUALI AMBITI OPERA E LE DIFFERENZE RISPETTO AL COMMERCIALISTA.

 

La sinergia tra le diverse figure professionali.

A tutti può essere capitato di aver ricevuto una cartella esattoriale da parte di Equitalia o, nei casi più gravi, di aver subito una denuncia per l’emissione di fatture false.

In questi ed in altri innumerevoli episodi, è necessaria l’assistenza di un avvocato specializzato nel settore tributario.

L'ambito di attività dell'avvocato tributarista è molto vasto e richiede una specializzazione molto complessa e continui aggiornamenti. In effetti si può dire, nel caso di un avvocato tributarista, che la sua pertinenza è così specifica che non si può ritrovare in un avvocato generico ma serve, in ogni caso e per avere delle spiegazioni esaustive o per una difesa di successo, di un avvocato tributarista.

Si pensi che l’avvocato tributarista è la figura a cui un’azienda, un’organizzazione o una persona fisica fanno riferimento nel caso in cui si verifichi l’insorgenza di un problema concernente qualsiasi tipo di tributi.

I compiti a cui assolve hanno bisogno di una specializzazione molto complessa, figlia di una preparazione frutto dell’acquisizione di conoscenze e competenze di livello molto alto, e che inquadra questa figura professionale in maniera differente da quanto si possa fare con l’avvocato generico, che non ha compiti e mansioni la cui pertinenza è molto specifica.

Negli ultimi tempi, inoltre, la natura stessa della disciplina di un avvocato tributarista è di difficile lettura vista la sua volatilità e questo, ancora una volta, rafforza la necessità di una conoscenza specifica della materia che non può essere generica. Il compito dell'avvocato, quindi, è quello di essere sempre aggiornato sulle leggi in materia.

Giova precisare, altresì, che l'avvocato tributarista patrocina sempre il privato in quanto lo Stato, in questo tipo di problematiche, è rappresentato dall'Avvocatura di Stato.

Dal canto loro, i tributaristi offrono consulenza legale per contenzioni che si svolgeranno davanti alle Commissioni tributarie o davanti all'Agenzia delle Entrate. E proprio su Equitalia, ad esempio, va detto che i ricorsi depositati sono aumentati molto ed aumentano di continuo: infatti, sempre più persone decidono di reagire ad una sanzione perché ritenuta ingiusta.

 

Una volta inquadrata la figura del tributarista, è di fondamentale importanza non cadere nell’errore di ritenere lo stesso ed il commercialista come due figure similari. Infatti, mentre il commercialista cura i rapporti del cliente con il fisco (ad esempio, registrandone la contabilità, compilando le dichiarazioni fiscali, effettuando la revisione sui bilanci di imprese ed enti pubblici o provati etc…), il tributarista è un avvocato che tutela gli interessi del contribuente quando costui sia chiamato in giudizio.

Altra figura da non confondere con queste descritte è il difensore tecnico tributario che si limita all’assistenza e alla tutela in sede amministrativa senza intervenire in caso di un processo penale tributario.

Il nostro sistema odierno presuppone una forte sinergia tra tutte queste figure che, però, restano distinte nei loro singoli ruoli. Prova ne è che gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una marcata specializzazione in tutte le professioni, a causa della crescente complessità delle normative e delle situazioni.

L’effetto della settorialità dell’attività svolta è la necessità di una collaborazione tra professioni distinte, anche appartenenti a settori molto distanti tra loro.

La cosa importante è che il contribuente comprenda che un approccio multidisciplinare (ad es. avvocato tributarista, commercialista, consulente del lavoro, consulente finanziario, consulente aziendale) non è un inutile vezzo per pochi ma è la strategia che permette di raggiungere il miglior risultato.

Pertanto, per poter raggiungere il massimo risultato, occorre che il cliente comprenda che la sinergia tra avvocato tributarista e commercialista non è un maggiore costo inutile, ma il mezzo perfetto.

Naturalmente, la rinuncia ad una difesa in collaborazione tra avvocato tributarista e commercialista non è sempre causata da una chiusura mentale, può dipendere da una situazione di difficoltà finanziaria in cui il contribuente si trova e che fa sì che pretenda dal commercialista più di quanto questa figura professionale possa dare.

 

2.1 COME SCEGLIERE UN AVVOCATO TRIBUTARISTA ED I RELATIVI COSTI ANCHE PER LA MEDIAZIONE OBBLIGATORIA.

 

Proprio in virtù del fatto che un difensore tecnico può prestare difesa dinanzi alle Commissioni tributarie ma non in un eventuale processo penale, mentre l’avvocato tributarista può fare entrambe le cose, nel caso in cui dovessimo affrontare una causa tributaria (cioè un processo riguardante i tributi IRPEF, IRES, IVA, imposta di registro e catastali, tassa rifiuti, IMU etc..) allora sarà il caso di verificare la specializzazione e le competenze, al fine di assicurarci una tutela completa.

La scelta, come per tutti gli altri professionisti, può avvenire tramite diversi modi di contatto (ad esempio, di persona tramite un amico in comune, online tramite siti e piattaforme specializzate etc..).

Per quanto concerne i costi del professionista interpellato, è necessario precisare che il compenso del difensore varia a seconda del valore della lite.

Anche nel processo tributario, come in quello civile per alcune materie previste ex lege, è previsto l’obbligo di azionare la mediazione obbligatoria (fase extragiudiziale): infatti, la mediazione tributaria è obbligatoria per tutti coloro che intendono impugnare un accertamento fiscale che si ritiene illegittimo, pari o inferiore a 50 mila euro. Prima di procedere in giudizio, si deve tentare una soluzione alternativa della controversia, provando a trovare un accordo con l'Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda i costi della stessa, è necessario precisare che il valore della controversia deve essere calcolato in base a ciascun atto impugnato ed è dato dall’importo del tributo contestato dal contribuente con il ricorso, al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate.

In caso di sanzioni o di impugnazione delle sole sanzioni, il valore della controversia è costituito dalla somma delle sanzioni contestate.

Pertanto, riassumendo sul tema dei costi:

 

  • il compenso del difensore varia in base al valore della lite;
  • nei ricorsi tributari il valore è dato da imposte, tasse, contributi e accessori oggetto di contestazione (ad es. gli interessi addebitati nella cartella esattoriale);
  • il compenso per ogni grado di giudizio è stabilito per fasi (studio della controversia, introduttiva del giudizio, istruttoria e/o di trattazione, decisionale e cautelare);

 

Infine, ricordiamo che nel processo tributario viene applicato il principio della soccombenza, ovvero, chi perde paga. Perciò, la parte vittoriosa viene ristorata, in tutto o in parte, delle spese per la difesa legale che ha sostenuto.

 

Chi è l’avvocato tributarista? Di cosa si occupa? Quanto costa un avvocato specializzato nel settore dei tributi? Quali sono le differenze con il ragioniere commercialista? A cosa serve la sinergia tra le varie figure professionali? La mediazione è obbligatoria nel processo tributario? E quanto costa la mediazione?