Stalking telefonico: cos'è e come difendersi
Il senso di oppressione derivante dall'essere vittima di stalking telefonico.
- Stalking telefonico: di cosa si tratta
- Stalking telefonico: cosa fare se si è vittima delle molestie
- Differenza tra stalking e molestie telefoniche
- Messaggi ex: stalking o molestie?
- Fonti normative
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1. Stalking telefonico: di cosa si tratta
Quando l'uso del telefono diventa il modo per porre in essere una condotta tesa a molestare un individuo in modo reiterato al punto tale da ingenerare nello stesso uno stato di ansia e di insicurezza, fino ad apportare cambiamenti rispetto alla sua condotta di vita, parliamo di stalking telefonico. Il senso di oppressione che tale comportamento genera sfocia in una condotta penalmente rilevante. Sia se si verifica attraverso la classica telefonata che attraverso l'uso di messaggi o di reiterati squilli telefonici ovvero di telefonate mute (cfr. Cass., sentenza 13 giugno 2018, n. 27222). Il reato si configura anche in assenza di un incontro fisico tra vittima ed imputato: sono sufficienti ad esempio pochi messaggi via WhatsApp ed una telefonata dal tono minaccioso, che portano a modificare le abitudini della persona offesa (cfr. Cass., sentenza 2 gennaio 2019, n. 61).
2. Stalking telefonico: cosa fare se si è vittima delle molestie
Nel caso in cui si è vittima di stalking telefonico ci si può tutelare presentando una stalking. Anche un terzo può presentare la denuncia trattandosi di reato procedibile d'ufficio. Importante è cercare di salvare il testo dei messaggi o di riuscire a registrare le telefonate ovvero appuntare date e orari delle stesse. Ciò facilita il lavoro anche rispetto all'acquisizione dei tabulati telefonici. Va detto che è un reato per cui l'indagato o l'imputato può essere ammesso all'oblazione e quindi beneficiare dell'estinzione della pena pagando una somma pari alla metà del massimo dell'ammenda.
3. Differenza tra stalking e molestie telefoniche
Mentre lo stalking telefonico è reato abituale e presuppone la reiterazione della condotta persecutoria nel tempo, quello di molestie può consistere anche in un semplice episodio tale da ingenerare fastidio e perturbamento nella vittima.
4. Messaggi ex: stalking o molestie?
Anche in questo caso il discrimine è dato dalla reiterazione della condotta. Ciò che è rilevante, tuttavia, in situazioni del genere è un'altra cosa. Quando gli atti persecutori sono posti in essere da un ex compagno, marito, fidanzato che sia è opportuno avere maggiore attenzione e procedere alla denuncia. Oramai sappiamo tutti che lo stalking o le molestie possono essere l'antefatto di situazioni ben più gravi che sfociano in immani tragedie. Il riferimento è al femminicidio.
Vincenza Luciano
Fonti normative
Cass., sentenza 2 gennaio 2019, n. 61;
Cass., sentenza 13 giugno 2018, n. 27222
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